Amazon nel mirino della Procura di Milano: maxi sequestro per frode fiscale e sfruttamento dei lavoratori
La Procura di Milano prosegue la sua azione di contrasto alla frode fiscale e allo sfruttamento dei lavoratori con un nuovo maxi sequestro. Questa volta a finire nel mirino è Amazon Italia Transport Srl, accusata di aver evaso il fisco per oltre 121 milioni di euro e di aver sfruttato i propri dipendenti.
L’inchiesta, coordinata dai pm Paolo Storari e Valentina Mondovì, ha portato alla luce un presunto “sistema piramidale” con al centro Amazon, che avrebbe utilizzato una serie di società “filtro” per appaltare il servizio di consegna “dell’ultimo miglio” a prezzi stracciati. Queste società, a loro volta, avrebbero sfruttato i lavoratori, pagandoli poco e senza garantire loro i diritti minimi.
Secondo gli inquirenti, Amazon avrebbe esercitato un controllo diretto sui corrieri, anche se formalmente non erano suoi dipendenti. I corrieri, infatti, erano costretti a usare app e smartphone forniti da Amazon che dettavano loro le consegne da effettuare e monitoravano il loro lavoro. In questo modo, Amazon riusciva a massimizzare la produttività e a ridurre i costi, a scapito dei diritti dei lavoratori.
L’inchiesta ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di tre responsabili di Amazon Italia Transport Srl, Gabriele Sigismondi, Adriano Susta e Jason Miller, oltre alla stessa società. Il sequestro di 121 milioni di euro dovrà essere convalidato dal gip Luca Milani.
Questo è solo l’ultimo di una serie di sequestri effettuati dalla Procura di Milano nei confronti di grandi aziende accusate di frode fiscale e sfruttamento dei lavoratori. Tra le altre, sono state colpite Dhl, Gls, Uber, Lidl, Brt, Geodis, Esselunga, Securitalia, Ups, Gs del gruppo Carrefour e Gxo.
Le inchieste della Procura di Milano mettono in luce un fenomeno preoccupante: quello dello sfruttamento dei lavoratori nel settore della logistica. Questi lavoratori, spesso precari e sottopagati, sono costretti a lavorare in condizioni difficili e senza le tutele minime. I casi di Amazon e delle altre aziende coinvolte sono un monito per tutti: è necessario che le istituzioni e le aziende si impegnino per contrastare questo fenomeno e garantire a tutti i lavoratori i diritti che spettano loro.
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