Concorsi scuola, il decreto Brunetta cambia tutto: i diplomati e i neolaureati potrebbero essere fatti fuori
Sta creando crepe nella maggioranza l’articolo 10 del decreto legge n. 44/2021, che introduce le nuove regole per sbloccare e svolgere i concorsi pubblici, compresi quelli già banditi, non solo durante lo stato di emergenza. Dopo alcuni giorni di disorientamento e di fughe di notizie, mai confermate, sembra che le disposizioni fortemente sostenute dal nuovo ministro per la PA, Renato Brunetta, valgano anche per la scuola, quindi pure per i concorsi ordinari per diventare docente di ruolo.
La precisazione è arrivata con le slide pubblicate dal Dipartimento della Funzione Pubblica, nelle quali si legge che sono circa 91.000 i posti messi a bando o da bandire: le preselezioni dei candidati, stando a questo documento, salterebbero anche per oltre mezzo milione di candidati docenti. Una disposizione che rischia di lasciare fuori dalle prove scritte per diventare docente – di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria – tanti giovani senza esperienze o specializzazioni sulla scuola. A protestare non sono solo i diretti interessati, ma anche parlamentari della stessa maggioranza di governo, in particolare del Movimento 5 Stelle. (fonte La Tecnica della Scuola)
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