Coronavirus, nuovo Dpcm: 25, 26 e 1° gennaio blocco mobilità anche tra comuni. In arrivo decreto anti spostamenti
l 25 e 26 dicembre e il primo gennaio non si potrà uscire neppure dal proprio Comune. Sulle persone da ospitare a cena o a pranzo a casa non arriveranno regole e divieti, ma raccomandazioni e l’invito a evitare di stare con persone non conviventi
(fonte Corriere della Sera)
Entrerà in vigore il 4 dicembre il Dpcm che riscrive le regole per contenere i contagi da Covid-19. Molti divieti in vigore saranno confermati, così come la divisione dell’Italia in fasce: gialla, arancione e rossa.
La speranza è che per le festività natalizie tutte le Regioni siano in fascia gialla, con un indice di contagio basso e la tenuta delle strutture sanitarie.
Il premier Giuseppe Conte ha parlato di «giallo rafforzato» riferendosi soprattutto al divieto di spostamento tra le Regioni, all’obbligo di quarantena per chi torna dall’estero dopo il 20 dicembre e alla scelta di mantenere il coprifuoco alle 22 anche nei giorni di Natale e Capodanno, così come gli impianti da sci chiusi.
Il servizio in camera
Il governo ha deciso di inserire nel pacchetto di divieti anche quello di tenere aperti i ristoranti negli hotel la notte dell’ultimo dell’anno. Una scelta fatta dopo aver verificato che molti cittadini avevano prenotato stanze negli alberghi di tutta Italia con cena compresa.
Un modo per aggirare i divieti di organizzare feste e cenoni.
Sci, no a impianti e hotel: anche l’Austria verso la quarantena
Saranno chiusi gli impianti e le piste da sci per tutto il periodo natalizio. Cade l’ipotesi di poter raggiungere un accordo in sede europea e l’Italia ha deciso, quindi, di fermare le vacanze in montagna.
Il governo aveva deciso di chiudere anche gli alberghi di montagna ma la discussione è ancora aperta dopo le perplessità del presidente del Consiglio.
Per scoraggiare i soggiorni oltre confine, soprattutto in quei Paesi che hanno deciso di consentire lo sci —tra gli altri Svizzera e Slovenia mentre l’Austria sta pensando alla quarantena di dieci giorni per chi arriva da fuori — è stato stabilito che chi ritorna dall’estero dopo il 20 dicembre dovrà effettuare la quarantena.
A chi invece torna prima di quella data sarà sufficiente sottoporsi al tampone.
Dal 20 dicembre: alt agli spostamenti tra le Regioni, il nodo seconde case
Sarà vietato lo spostamento tra le Regioni, anche quelle che si trovano in fascia gialla, dal 20 dicembre e per tutta la durata delle festività, fino a dopo l’Epifania.
Misura che riguarderà anche i comuni ma solo il 25, 26 dicembre e 1 gennaio, come ha detto il ministro Speranza in Senato illustrando le nuove misure per l’emergenza Covid.
La scelta del governo è stata fatta «per limitare al massimo i trasferimenti che, come accaduto la scorsa estate, hanno veicolato il virus in tutto il Paese».
Sarà sempre previsto il ritorno presso la propria residenza o domicilio e si sta ancora discutendo se concedere deroghe per evitare che gli anziani debbano trascorrere le festività da soli, dunque consentendo a un parente stretto di muoversi.
Tra le deroghe su cui il premier e i ministri hanno discusso fino a notte c’è quella che consentirebbe di raggiungere le seconde case anche se si trovano fuori regione, purché in fascia gialla.
Il capitolo spostamenti è tra quelli che hanno creato maggiori tensioni nella riunione serale con i capi delegazione. Palazzo Chigi ha deciso di scrivere un decreto ad hoc, che andrà in Gazzetta Ufficiale insieme al Dpcm e servirà a «coprire» dal punto di vista costituzionale la limitazione delle libertà personali, a cominciare dalla circolazione. Il decreto dovrà anche allungare la vita del Dpcm, che fin qui è stata di soli 30 giorni.
Natale e Capodanno: resterà valido il coprifuoco alle 22
Il coprifuoco rimane alle 22 e durerà fino alle 6 per l’intero periodo delle festività. La scelta del governo per evitare gli assembramenti è quella di impedire gli spostamenti dopo quest’orario anche la sera di Natale e quella di Capodanno.
Nessuna deroga sarà prevista nei giorni festivi, le funzioni religiose dovranno dunque terminare entro un orario compatibile con il rientro a casa dei fedeli.
Al momento l’indicazione della Conferenza episcopale è che ogni parrocchia organizzi le messe durante la giornate festive seguendo i protocolli e quindi evitando gli assembramenti.
C’è comunque l’ipotesi di fornire un’indicazione riguardo alla messa di Natale che potrebbe essere celebrata alle 20.
Nei negozi fino alle 21: asporto e consegne per i locali dopo le 18
I negozi chiuderanno alle 21 e i centri commerciali potranno rimanere aperti il fine settimana e nei giorni festivi prima del 20 dicembre. Dovranno restare chiusi invece durante le festività.
Per i ristoranti rimane la chiusura obbligatoria alle 18 e dopo quest’orario saranno consentite soltanto la vendita d’asporto — con divieto di consumare cibo e bevande nelle vicinanze del locale — e la consegna a domicilio.
Dopo lunga discussione dovrebbero restare aperti i ristoranti il giorno di Natale, Santo Stefano e forse anche a Capodanno.
Una soluzione che, secondo gli esperti del Cts, «eviterebbe i pranzi con un numero alto di commensali all’interno delle case favorendo invece gli incontri in luoghi che hanno regole ferree».
di Redazione
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