Inaugura, domani 21 aprile, la mostra d’arte “Il miracolo dell’amore L’abile mano”. Attesa per l’opera “Un mondo di colori”
Si inaugura domani, 21 aprile alle ore 17:30, al Portico Liceo “Cesare Brescia” di Pompei, la mostra “Il Miracolo dell’Amore L’abile mano”, diretta da Felicio Izzo.
Una delle opere di maggiore interesse è “Un mondo a colori”, opera realizzata dal collettivo dell’Associazione di Volontariato Socio Sanitario “Peter Pan” ODV Casalnuovo. Il dipinto nasce all’interno del laboratorio diretto dell’artista Simona Giglio nell’ambito di “INCLUSIVE; progetto finanziato con risorse a valere sul Bando per il Terzo Settore della Regione Campania, Assessorato Politiche Sociali con Lucia Fortini. Capofila del progetto INCLUSIVE è il CSN CENTRO STUDI NAPPI APS.
Guarda il video della nascita dell’opera “Un mondo a colori”
LA MOSTRA D’ARTE
“Il Miracolo dell’Amore L’abile mano”
Direzione Artistica Felicio Izzo
Pompei 21 Aprile / 8 Maggio 2023 ore 10:00 / 18:00 giorni feriali
Portico Liceo “Cesare Brescia” Via Sacra, 36, 80045 Pompei NA
Vernissage Venerdì 21 ore 17:30
Aula Magna Liceo “Cesare Brescia”
Il miracolo dell’amore L’abile mano – di Felice Izzo
Della disabilità – secondo l’ultima definizione che la convenzione del linguaggio impone – abbiamo fatto una zona di sensibilità artistica. E quale zona? A lungo ignorata nella vita. Spesso negata, la disabilità, storicamente, è stata vissuta con vergogna. Addirittura con un senso di colpa: il segno di una condanna divina, per una colpa misteriosa, ma terribile, anche nella sua incomprensibile certezza.
E tale da sconsigliare la frequentazione financo della famiglia, costretta all’angoscia inconfessabile di un segreto da nascondere. La violenza peggiore, quella che altera i sentimenti, anche i più naturali, e li corrode sino a far maledire il proprio destino di genitori, di fratelli.
Al pari nell’arte – con la sola eccezione del “mito” della follia – la disabilità è stata trascurata, relegate in un ambito di genere, associata a figure di “colore”, marionette umane, fenomeni da baraccone. Ancora uno stigma, quello dell’irrisione ancor più che del disprezzo.
Sulla scia di Matthew Barney o Marc Quinn, di Alison Lapper o Mari Kamyuma, abbiamo inteso colmare un vuoto. Con la sensibilità dell’amore. Con l’abile mano – ripeto, l’abile mano – degli artisti. Tutti. I giovani studenti del liceo artistico, gli affermati pittori “laureati”, ma sempre discepoli della luce di ogni nuovo giorno, l’unica condizione che consente all’arte di esprimersi.
Abbiamo riempito un vuoto, facendo dell’horror vacui un desiderio di tutti. Non di inclusione – termine tanto abusato quanto offensivo – ma di riconoscimento. Di tutti. “Senza distinzione” – come recita l’art. 3 della Costituzione – “di sesso, di rozza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Ma neanche di talento, competenze, inclinazioni. Tutti uguali nel respiro, come nel ricordo del respiro, che annulla le stagioni e le fasi del tempo e lo fa eterno. E ricorsivo nella ricerca della “nota perfetta”. Pura e assoluta al pari delle altre. Al sentire di tutti. Quando si compie il miracolo. Tale nella sua singolarità di accadimento. Con l’irripetibile stravolgimento delle norme di Natura. L’anello spezzato di una catena necessaria di senso e sentimento. Il punto irrisolto, il ponte sospeso su una serenità distante eppure sempre prossima.
Ognuno col suo segreto. Come nelle piazze di de Chirico. Le piazze…santuari degli incontri, templi delle relazioni. Eppure deserte. Per ritrovare, ognuno, se stesso. Ma in armonia col tutto. Un’armonia perduta. E riconquistata con l’Amore e con l’Arte. Che spesso coincidono. Nel vero miracolo, dell’accadimento della Vita.
Attraverso le opere in mostra siamo come inciampati nel buio di tante storie, di tante vite. Nel buio stesso della Storia e della Vita. Privi di cautele, ma anche di ansie, E l’abbiamo frantumato quel buio. In spicchi di luce. Diversi per forma, intensità, colori. Che a metterli assieme un occhio attento ne individua le linee di contatto, Perché un occhio attento all’amore sa che il mosaico è la forma artistica del mondo. Uno e infinito. L’assoluto e il particolare. Come gli esseri umani. Nel loro esistere e nel loro farsi, la divinità incarnata. Non semplicemente fratelli e sorelle. Ma un’unica cosa. Esclusiva e molteplice. Dove ognuno non include l’altro ma si riconosce nell’altro. Nella trasparenza della molecola dell’acqua come nella densità dei buchi neri.
Nel viaggio eterno del pensiero e della fantasia. A cui il corpo dà rifugio e casa, sollievo e piacere; il dolore del ritorno e l’ansia del partire E, in mezzo, il viaggio Si, il viaggio! Naufraghi, nel miracolo dell’Amore.
Voglio che tu la ami – da Ennio Flaiano, “Cristo torna sulla Terra”
Cristo torna sulla terra e viene assalito dai fotografi e dai cacciatori di autografi. Tra costoro si mischiano spie della Questura, provocatori, ruffiani, agenti del fisco, maniaci sessuali, giornalisti, le solite prostitute, un comitato interazionale e alcuni sindacalisti. Nonché sociologi, psicologhi, strutturalisti e cibernetici, che accompagnano biologi, fisici e attori del cinema. La televisione trasmette le scene dei vari incontri.
Pregato di fare alcune dichiarazioni alla stampa, Gesù dice: “Chi ha orecchie per udire, oda, occhi per vedere, veda.” – Gli chiedono se si tratterrà per molto: “Il tempo di essere rimesso in croce o di morire di freddo ” – E aggiunge – “E adesso chi mi ama ancora mi segua.
Lasciate che i morti seppelliscano i morti: sono venuto per mettere la spada tra di voi, chi non lascerà la sua famiglia per seguirmi perderà il Regno dei Cieli, porgete l’altra guancia, date a Cesare quello che è di Cesare, il tempio è il tuo cuore, niente profeti in Patria”. Eccetera.
La folla cominciò a gridare: “Il miracolo!“. Gesù prese cinque pani e cinque pesci, e con essi sfamò la folla.
“Un altro miracolo” – gridarono dopo il pasto. Gesù sanò vari nevrotici, converti un prete.
“Ancora – continuava la folla – Noi: non abbiamo visto!”
Gesù continuò a fare miracoli. Un uomo gli condusse la figlia malata e gli disse – “Io non voglio che tu la guarisca, ma che tu la ami. “- Gesù baciò quella ragazza e disse: “In verità, quest’uomo ha chiesto ciò che io posso dare.” – Cosi detto, spari in una gloria di luce, lasciando la folla a commentare i suoi miracoli e i giornalisti a descriverli.
Questo il brano di Ennio Flaiano che ha dato ispirazione e titolo alla mostra sulla disabilità. Lo scrittore abruzzese dalle battute fulminanti, autentico monumento della cultura italiano del secolo scorso, ebbe un’unica figlia, Luisa, affetta da una gravissima patologia neurologica.
Quando si trovava lontano da casa, per impegni di lavoro, le faceva delle interminabili telefonate. Tutte fatte di un infinito silenzio. E quando abbassava la cornetta e c’era qualcuno con lui, al suo stupore, commentava sempre allo stesso modo: “È stata una bellissima telefonata!”
Lei, dall’altra parte, in quel silenzio, avvertiva la finitezza delle parole e lo smisurato amore del padre. Nel buio misterioso del suo cuore si accendeva una luce che nessuno poteva vedere. Era il loro segreto. Luisa sopravvisse quasi vent’anni alla morte del padre. Ma in tutto quel tempo così mi piace pensare continuò a sentirlo. Persino il fruscio del respiro nella griglia del microfono.
Intervengono
- Prof. Salvatore De Rosa Dirigente Scolastico Liceo “Cesare Brescia” Pompei
Prof. Angelo Giugliano Direttore Liceo Cesare Brescia” Pompei
Prof.ssa Rosalba Robello Dirigente Scolastico Liceo Giorgio de Chirico Torre Annunziata
Prof. Felicio Izzo Direttore Artistico de “ll Miracolo dell’Amore / Labile mano”
Dr. Carmine Lo Sapio Sindaco Comune di Pompei
Dr.ssa Andreina Esposito Assessora alla Cultura Comune di Pompei
Dr. Salvatore Cimmino Presidente Associazione “A nuoto nel mari del globo - Dr.ssa Simona Giglio Referente progetto laboratorio artistico-Associazione di Volontariato Socio Sanitano “Peter Pan ODV Casalnuovo.
Installazione
“Geometrie dell’Assoluto”
Performance
“Il Miracolo dell’Amore” a cura della Prof.ssa Marilena Sorrentino e degli alunni del Liceo Artistico “Giorgio de Chirico” di Torre Annunziata
Video
“Blu.Il colore dell’autismo” – “Calzini” “Liceo Artistico Giorgio de Chirico” – Torre Annunziata
“Un mondo a colori” “Associazione di Volontariato Socio Sanitario “Peter Pan” ODV Casalnuovo.
Espongono
Mario Apuzzo / Biagio Gallo Bigal / Silvio Bisogno / Antonio Carotenuto / Umberto Carotenuto / Gaia Cefariello / Chiara Cesarano / Nello Collaro / Chiara Costabile / Gaia D’Amato / Liuba D’Amato / Assunta D’Ambrosio / Crescenzio D’Ambrosio / Sabrina Di Maio / Kethrin Esposito/ Salvatore Esposito/Giorgio Cangiano / Maria Gargiulo / Collettivo Peter Pan & Simona Giglio/Franco Gracco / A. Titti Ippolito Petrone / Giuseppe Lombardi Francesco Matrone / Mariateresa Matrone / Antonio Mele / Pietro Mingione / Marica Monaco / Pasquale Nappi / Nicola Russo Neotto / Salvatore Nuzzo / Raffaele Panariello / Sara Patricelli/ llaria Pastore/ Antonio Ruggiero / Mario Sammarco / Sonia Santoro / A. Claudio Savino/ Mimmo Severino / Asa Silvestrini / Marilena Sorrentino / Aldo Spruzzo/ Bruno Vitiello/ llenia Zeno
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