Insegnante colpita con pistola ad aria compressa. Ne parla Biagio Chiariello, dirigente della Polizia Locale
Il caso dell’insegnante colpita con spari da pistola ad aria compressa da parte degli alunni autori di bullismo. Ne parla il dottor Biagio Chiariello, dirigente della Polizia Locale
Il colonnello Biagio Chiariello, dirigente della polizia locale e con un trascorso alla sezione minori, pedofilia e violenze sessuali della Squadra Mobile di Roma, Polizia di Stato, è sempre presente nelle scuole per illustrare ai giovani i casi di bullismo e cyberbullismo allontanandoli dai pericoli.
Il clamoroso annullamento della sospensione inflitta agli alunni su ricorso di uno dei genitori!
È Inaudito, inaccettabile ed incredibile sapere che i responsabili degli spari, minorenni, responsabili di aver colpito una docente dell’istituto Viola Marchesini di Rovigo, oltre a non chiedere scusa, non sono mai stati sospesi.
Ancor più grave è sapere che i motivi sono riconducibili ad un’azione intrapresa da un genitore che ha impugnato il provvedimento ottenendo l’annullamento della misura. Si, proprio un genitore, quello che dovrebbe, e ripeto dovrebbe, dare un buon esempio al figlio circa il comportamento da tenere verso gli “educatori” come lo è l’insegnante. Così facendo quel genitore ha fornito ai ragazzi un esempio pessimo di permissivismo verso la violenza tollerandola indirettamente.
Così i ragazzi sentono quella percezione di impunità che potrà arrecare seri danni agli stessi facendogli credere che le norme non esistono, o che se esistono possono essere addirittura infrante.
Così quei genitori diventano la concausa principale del male dei propri figli.
Non ponendo limiti al comportamento aggressivo dei ragazzi, essi creano senza ombra di dubbio le precondizioni per lo sviluppo di condotte aggressive alimentando la creazione di una generazione futura connotata da arroganza e delinquenza.
E’ grazie anche a loro che gli episodi di bullismo, prepotenza, abuso, spesso di violenza vera e propria hanno avuto una impennata, complici di una disattenzione che sminuisce il comportamento negativo dei figli parlando spesso di “bravate” non riconoscendo che si deve intervenire.
Possono essere ridotti i casi di violenza e bullismo?
Si, si deve puntare però anche ad una minore latitanza dei genitori nell’educazione e nella crescita dei propri figli.
La mancata o inadeguata educazione dei genitori ai figli può essere fonte di una responsabilità civile di chi deve educare?
Dobbiamo ricordare che l’articolo 30 della Costituzione prevede l’obbligo di mantenimento, educazione ed istruzione dei figli da parte dei genitori sancendo la responsabilità genitoriale. Il fatto di aver procreato, di essere genitori, fa quindi sorgere su essi una responsabilità non solo nei confronti dei figli stessi, ma anche nei confronti dei terzi. Nei confronti dei terzi, con la presunzione di colpa posta a carico dei genitori dall’art. 2048 cod. civ. per il “danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori non emancipati …, che abitano con essi…”, e dalla quale sono liberati “soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto”.
Secondo tale principio per superare tale presunzione è necessario che i genitori offrano la prova legislativamente predeterminata di aver impartito al figlio una buona educazione e di aver esercitato su di lui una vigilanza adeguata.
Laddove non venga fornita tale prova vi sarà responsabilità dei genitori per il fatto illecito dallo stesso commesso.
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