Morta Pupetta Maresca, la prima donna boss. Lanciò la sfida a Raffaele Cutolo: aveva 86 anni
E’ deceduta nella sua abitazione a Castellammare di Stabia. Vedova del boss Pasquale Simonetti, uccise il mandante dell’omicidio del marito. Negli anni ’80 sfidò Raffaele Cutolo e la Nco
È morta ieri, nella sua abitazione a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, Assunta Maresca, meglio nota come “Pupetta”. Maressca è stata la prima donna ad essere considerata un vero boss della camorra. Aveva 86 anni. Vedova del boss Pasquale Simonetti, soprannominato Pascalone ‘e Nola, e figlia di un noto contrabbandiere, Alberto.
Il 4 ottobre del 1955, al sesto mese di gravidanza, uccise – insieme ad altre persone – Antonio Esposito, suo testimone di nozze e mandante dell’omicidio del marito, assassinato a luglio di quello stesso anno. Le indagini dell’epoca, stabilirono che i colpi partirono da almeno quattro pistole: per gli inquirenti, il delitto si inquadrava nella guerra di camorra per la gestione del mercato ortofrutticolo. Il 14 ottobre fu arrestata e in carcere partorì il primo figlio, Pasquale. Condannata a 13 anni e 4 mesi, fu graziata dopo oltre dieci anni di reclusione.
Pupetta vendicò l’omicidio del marito
Nel 1955, incinta al sesto mese di gravidanza, uccise a colpi di pistola Antonio Esposito, presunto mandante dell’omicidio del marito. Arrestata e condannata a 13 anni e 4 mesi, in carcere partorì il primo figlio, Pasquale. Quando uscì sposò Umberto Ammaturo, detto ‘o Pazzo, uno dei più pericolosi criminali italiani di tutti i tempi. Da lui ebbe altri due figli ma Ammaturo non ebbe mai buoni rapporti con il primogenito di Pupetta. E quando il giovane nel 1974 sparì in circostanze misteriose, tutti gli indizi portavano proprio al patrigno, sebbene prove non ne furono mai trovate. L’uomo fuggì poi in Perù dove si rifece una vita con una nuova compagna.
L’esperienza cinematografica e la sfida a Raffaele Cutolo
Nel 1967 ebbe un’esperienza come attrice cinematografica interpretando il ruolo della protagonista nel film “Delitto a Posillipo”, diretto da Renato Parravicini, ispirato alla sua vita. Nel 1970 sposò il boss Umberto Ammaturo, da cui ebbe due figli, Roberto e Antonella. Nel 1974 il figlio Pasquale fu ucciso in un agguato: il corpo non fu mai ritrovato. Pasquale non accettava la relazione della madre con il nuovo compagno, che lo aveva più volte minacciato. Ammaturo, sospettato dell’omicidio, venne assolto per insufficienza di prove. Pupetta fu poi ritenuta la mandante dell’omicidio di Ciro Galli, uomo di Raffaele Cutolo, ucciso nel 1981 per vendetta trasversale. Il 13 febbraio 1982 indisse una conferenza stampa durante la quale minacciò apertamente Cutolo e la Nco: “Se per Nuova Famiglia si intende tutta quella gente che si difende dallo strapotere di quest’uomo, allora mi ritengo affiliata a questa organizzazione”, dichiarò in quell’occasione. Su di lei fu prodotta anche una fiction.
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