Presentato al Grenoble il nuovo romanzo capolavoro di Jean Noel Schifano “Anna Amorosi”

Presentato al Grenoble il nuovo romanzo capolavoro di Jean Noel Schifano “Anna Amorosi”
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Oh! L’amore non è nulla se non è folle, una cosa insensata, proibita e un’avventura del male. (Thomans Mann)

di Daniela Marra

Napoli, 12 Maggio 2021. In un giorno di primavera, l’Istituto Francese di Napoli, Grenoble, apre le porte ad Anna Amorosi, romanzo di Jean Noel Schifano edito dalla Colonnese. La pioggia svanisce per incanto e si affaccia un timido sole sul giardino, forse un patto tacito tra San Gennaro e l’autore, che con miti, dei e santi ha una certa confidenza!

Di certo viene da pensare all’intercessione di Anna e Maria, le vere protagoniste del romanzo che rinascono dalle parole di Schifano e dalle suggestioni dei relatori. E’ per Anna, per restituirle la vita intessuta di fili d’oro, che scrive l’autore.  E Maria, artista dell’opera in copertina, che non è un complemento decorativo, ma parte integrante del romanzo, è l’altra protagonista del romanzo, morta di disperazione, perché schiacciata dal potere maschile, e tuttavia mai riconosciuta. Il quadro di Maria Palliggiano dal titolo Eva futura  raffigura il corpo di una donna sventrato, un corpo che grida muto e mutilato al sordo perbenismo ipocrita e soffocante.

E mentre un vento improvviso accarezza e sferza, la giornalista Donatella Gallone guida gli spettatori nel labirintico stile di Schifano dalla straordinaria estensione letteraria e definisce Anna Amorosi “ un libro che accarezza l’anima, ma le da anche un pugno”, gettando così le basi per una sorprendente riflessione su tutta la realtà circostante. Il fatto di cronaca si trasfigura in mito per attualizzarsi nella società contemporanea. E come il mito trascina in una dimensione altra, così la ricostruzione storica, che si veste di poesia dell’autore innamorato dell’eterno femminino, trasporta nella stanza più intima dell’anima, dove vibrano le passioni immortali di stampo shakespeariano. La tragedia del ‘900 di Anna, una donna travolgente, libera e lacerata, sferzata dal dolore, ma non piegata a una vita malinconica, è una storia che commuove, continua Donatella Gallone, e punta il dito contro una società perbenista, crudele e spietata.  Emerge il ritratto di una donna ferita a morte, ma libera, audace e sensuale che sconvolge con il suo erotismo un’epoca. Ed è grazie all’attenta e appassionata traduzione di Gabriele Anaclerio, che si riesce a godere della carnalità stilistica dell’autore, attraverso una sonorità altra. “Un doppio magico”, come spiega il traduttore, che è altro dall’originale, pur senza intervenire sulla peculiarità della sintassi. Preso, travolto, sopraffatto dalla sintassi lavica di Schifano, un magma ardente in continuo movimento epifanico, Gabriele Anaclerio racconta come è stato posseduto dal daimon della sonorità, dalmetronomo della scrittura, da quel ribollire incandescente, impetuoso e appassionato, che ha lasciato raffreddare per una traduzione appassionata e al tempo stesso fertile.  Una possessione passionale iniziale che sfocia in un momento di astrazione, di distacco, dove il terreno freddo dell’analisi restituisce una forma unitaria alla traduzione.

E dalla traduzione rinasce ancora una volta Anna, svelata nelle sue stratificazioni dal dialogo con l’antico dell’archeologa Laura Noviello. L’ultima cronaca napoletana, secondo la Noviello, che segue il filo rosso di sangue, amore e morte, delle eterne passioni all’ombra di Eros e Thanatos, è illuminata dalle categorie del tempo greco come chiave interpretativa di eccezionale originalità e straordinaria sintesi. “L’inizio analitico del romanzo lascia presto lo spazio ad una straordinaria epifania, manifestazione del sacro che irrompe con estrema violenza nel dipanarsi ordinario del kronos, il tempo quantitativo che scandisce gli eventi, metamorfosandolo, citando una parola carissima all’autore, in Kairos, il tempo propizio, rivelatore”. Già dalla prima apparizione di Anna, l’autore, abile dominatore del mito, condensa 3000 anni di storia nell’epifania. La donna ha trent’anni ma ne porta con sé tremila, in lei coesistono Gea, Demetra, Persefone, l’Artemide di Efeso, la Iside Pompeiana, è come scrive Schifano: “ la Vergine Nera, vergine fecondatrice parente di tutte le vergini nere che, da tremila anni, accompagnano i nostri giorni, le nostre notti, i nostri sogni.” E così il kronos attraversa il kairos ed esplode diventando Aion, tempo eterno, perché Anna accoglie in sé tutte le donne del mito e della storia. Ed è una giovanissima donna che cura l’edizione del romanzo, l’editrice Francesca Mazzei, traino della Colonnese and Friends, che con occhi vivi, pulsanti e risoluti espone le direzioni della casa editrice napoletana.  Rilanciare un progetto culturale dal respiro internazionale, che offra le pagine di una Napoli europea, e che già grazie al sodalizio con la casa editrice Gallimard, è punto di slancio importante affinchè l’editoria del Mezzogiorno esca da quel recinto in cui spesso è confinata. Lo scrittore Jean Noel Schifano ancora una volta è interprete e testimone di questa rotta, alla sua terza pubblicazione con la Colonnese. Con Anna Amorosi ha voluto narrare, quello che definisce, il blasfemo, ciò che in Italia non è permesso, perché è il paese della teocrazia, un paese bigotto, carnefice impenitente delle libertà.

Ad impreziosire la presentazione l’introduzione del console francese, direttore dell’Istituto Laurent Burin des Roziers, che ha rievocato gli anni dell’autore alla direzione del Grenoble, e la presenza di personaggi di spicco del mondo della cultura e dell’arte, che hanno reso le conversazioni con l’autore e i suoi relatori un momento di interessante sinergia naturale.

Ancora tre saranno gli appuntamenti offerti dalla Colonnese e Friends per Anna Amorosi:

il 13 Maggio alle ore 18:00 presso la libreria IoCiSto, il 18 Maggio alle ore 11:00 presso la Feltrinelli (Piazza dei Martiri) e il 18 Maggio alle ore 18:00 presso la libreria The Sparks.

di PC

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