Processo per la morte di Diego Armando Maradona: accuse di negligenza e omicidio colposo
Il processo sulla morte di Diego Armando Maradona è iniziato a San Isidro, Argentina, attirando l’attenzione mondiale. L’accusa coinvolge sette membri dell’équipe medica che seguirono Maradona nei suoi ultimi giorni di vita. Tra loro figurano il neurochirurgo Leopoldo Luque e la psichiatra Agustina Cosachov, accusati di omicidio colposo aggravato.
Maradona morì il 25 novembre 2020 per un arresto cardiaco nella sua casa di Tigre, dove stava recuperando da un intervento chirurgico per un coagulo cerebrale. La procura sostiene che la gestione della sua degenza domiciliare fu gravemente inadeguata. L’accusa ha presentato prove, come una foto che evidenzia le condizioni critiche di Maradona, e ha raccolto messaggi e registrazioni audio per dimostrare le carenze nell’assistenza fornita.
Gli imputati negano le accuse. Luque afferma che Maradona rifiutò il ricovero in clinica, mentre Cosachov giustifica l’uso di psicofarmaci per trattare patologie preesistenti.
Il processo, previsto fino a luglio 2025, rappresenta un momento decisivo per la famiglia di Maradona e per i suoi fan, che reclamano giustizia. L’avvocato delle figlie Dalma e Giannina dichiara che Maradona sarebbe stato vittima di un complotto organizzato per eliminarlo.
Questo caso cerca di chiarire le responsabilità nella morte di una leggenda del calcio e solleva interrogativi sulle sfide e le responsabilità del sistema sanitario. La verità sarà fondamentale per onorare la memoria di un uomo che ha ispirato intere generazioni con il suo talento e la sua passione per il calcio.
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