#25novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
A cura della Dott.ssa Letizia Di Lauro – Criminologa
L’avversione nei confronti dell’universo femminile con episodi di violenza agita sulle donne si può far risalire alla notte dei tempi, ma ai giorni nostri è inammissibile.
Ogni giorno veniamo a conoscenza di nuovi delitti a danno di donne che si sono fidate dei loro partner, o che sono state colte di sorpresa da colleghi o superiori, di giovanissime che si sono ritrovate coinvolte in situazioni più grandi di loro.
Ancora oggi la vita delle donne, nella loro relazione con la società, con lo Stato è permeata da stereotipi e pratiche discriminatorie che ne mettono a rischio l’incolumità fisica e psicologica; recentissime sentenze nel nostro Paese hanno fatto molto discutere l’opinione pubblica perché riducono la responsabilità degli aggressori maschi che si dichiarano “esasperati” da condotte disinvolte delle donne.
La denuncia di una ragazza
E’ dei giorni scorsi la notizia della denuncia di una ragazza per stupro e sequestro da parte di un noto imprenditore milanese, ebbene anche in questo caso l’aggressore, che è stato fermato poco prima che fuggisse con un aereo privato, ha tentato di giustificarsi dicendo che è dipendente dalla droga e quando ha commesso il fatto non era nel pieno delle sue facoltà; ancora una volta si è di fronte a goffi tentativi di deresponsabilizzazione che uscendo dalle aule del Tribunale e rimbalzati sulle piattaforme social, hanno dato il via a processi sommari con relative condanne nei confronti della vittima, che subisce ulteriore violenza moltiplicata per quanti sono i giudizi.
Le cronache, soprattutto in questo ultimo anno caratterizzato dalle limitazioni date dalle disposizioni del Governo in materia di Sanità Pubblica, raccontano di contesti di violenza, insistendo su dettagli scabrosi, senza però approfondirne le motivazioni. Esiste e perdura nella nostra società uno squilibrio tra i sessi soprattutto nei processi decisionali, che evidenziano una serie di problematiche inerenti al tema del rispetto dei diritti umani delle donne.
C’è bisogno perciò, di elaborare politiche mirate ed appropriate atte a fronteggiare i fenomeni discriminatori, che reprimano efficacemente i comportamenti lesivi della integrità psicofisica e della dignità della donna, che predispongano dispositivi di prevenzione da esse facilmente accessibili.
La violenza viaggia in rete
E’ da tener presente che il fenomeno sociale della violenza contro le donne negli ultimi dieci anni si è modificato ampliando il suo raggio d’azione al mondo digitale e del web. Questo nuovo modo di usare violenza ha diverse sfaccettature che vanno dalle minacce di violenza sessuale, alla diffusione di immagini o video privati, hatespeech, giochi e chat più o meno private che inneggiano allo stupro, stalking e cyberstalking, azioni tutte che hanno la conseguenza di produrre effetti distruttivi nel mondo offline delle vittime.
Nel mondo virtuale si riproducono infatti le relazioni di potere esistenti nel mondo reale, duplicando in forma amplificata la discriminazione esistente nella realtà. In questa direzione allora deve muoversi il Governo, incoraggiando e investendo maggiormente nel settore privato, delle tecnologie, dell’informazione e della comunicazione allo scopo di fissare linee guida concretamente efficaci per la prevenzione della violenza contro le donne.
Le donne sono il pilastro della società, non è un semplice modo di dire, hanno le capacità necessarie a poter accompagnare il Paese verso un futuro migliore, più equo; l’Italia deve necessariamente investire in attività a sostegno e cura verso le donne, in una gestione integrata delle politiche di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, dal momento che non farlo significa sul lungo termine, apportare alla società enormi danni economici e culturali.
Vite Spezzate
La violenza contro le donne comporta non solamente un altissimo costo in termini di “vite spezzate”, fatto in assoluto inaccettabile per una società avanzata che si definisce civilizzata, ma è evidente che sia un problema che coinvolge la salute pubblica, la vita culturale e sociale di tutti i cittadini, che rende vani tutti gli sforzi profusi nelle battaglie per i diritti delle donne racchiusi nella istituzione del Ministero delle Pari Opportunità.
La violenza contro le donne bisogna ricordare ogni giorno è una responsabilità di tutti, e il suo protrarsi è una sconfitta per ognuno.
di Pasquale Crespa
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